Testimoni Oculari

JACOB CHUCHIAN 

(Primi '900) Jacob Chuchian è un armeno di Ortulu un piccolo villaggio alle pendici sud-ovest dell’Ararat e vide l’Arca più volte tra i 9 e i 19 anni. La storia è raccontata del figlio Arthur, intervista rilasciata al ministro Luterano Rev. Stuart Brassie nel 1975. Questo è uno dei racconti dove viene affermato con maggior dettaglio e precisione l’esatto luogo dell’Arca.  Analizziamolo attentamente… 

     

 

 

Vicino ad una limpida sorgente non distante dal villaggio (Ortulu) si prendeva un sentiero per le capre che attraversava delle terre erbose sul versante occidentale della montagna. Il sentiero portava loro nella direzione delle dita di neve e li conduceva in direzione nord-est attorno alla montagna. Si passava il lago di Kop sulla sinistra. Suo padre affermava che si poteva vedere dove si trovava l'Arca già dal bordo del cratere del lago di Kop. Comunque si doveva sapere con precisione il luogo dell’arca altrimenti non si poteva individuarla. Dice che dopo aver passato il Kop si continuava nella direzione nord-est attorno alla montagna, così facendo il sentiero portava attraverso piccole valli e lungo muri di roccia.

Qualche volta si doveva arrampicare quasi con le mani e le ginocchia per guadagnare quota. Questo sentiero si divideva in vari rami per più volte. I pastori armeni però sapevano qual’era quello giusto grazie ad un particolare segno che indicava il sentiero. Dalla direzione descrittagli da suo padre Chuchian afferma che esso si trovava aprossimativamente 2 canyons a est del Kop. Questo isolato canyon dove si trova l’arca è difficile da localizzare. Si suppone sia all’interno di un canyon più grande. Una volta localizzato il giusto canyon, il sentiero continuava sulla parte destra del canyon su un pendio scivoloso.

Il sentiero poi si separava in vari punti. Il ramo di sinistra portava sotto il precipizio dove si trovava l’arca, il ramo di destra invece portava su e attorno al precipizio dominando dall’alto la giara o baia (dove risiede l’arca). Il sentiero finiva in un muro roccioso, a quel punto se uno si girava a sinistra e guardava in giù di una trentina di metri scorgeva l’arca. Il canyon era circondato da piccoli picchi Ad un certo punto, sosteneva suo padre, vi era un altro sentiero che conduceva giù all’arca...

 

Vedi Dichiarazione Turca circa il lago di Kop 

 

GEORGE HAGOPIAN

L’esperienza del 1900-1908 di George Hagopian, che a soli otto e dieci anni riuscì con semplice abbigliamento di pastore a raggiungere con lo zio ben due volte l’Arca ci fece fare più riflessioni. La prima era basata sul fatto che egli disse sempre di essere giunto all’Arca risalendo la Gola di Ahora da destra. Questa zona è il bordo che porta all’Heyelani. Poi disse che era su una cengia di roccia sopra un precipizio e aggiunse che era abbastanza in piano, tant’è vero che, spinto dallo zio per i piedi, riuscì a camminarvi lungo tutto il tetto agevolmente. Hagopian dichiarò che l'arca si trova nella zona sopra il ghiacciaio Parrot. 

  Vedi foto e ascolta la voce di Hagopian

 

 

 

SPEDIZIONE RUSSA 1916-17

 

  

             

                                

                                                Armais Arutunoff  1926

 

Armais Arutunoff incontrò a Yerevan un fotografo della spedizione russa dello Zar e divenne proprietario di una foto dell'Arca ora andata persa. Il disegno qui sopra e stato fatto sotto la sua descrizione e corrisponde a tutti gli altri disegni dei vari testimoni oculari. Arutinoff nacque in Armenia (Russia)

Leggi recente intervista a una nipote di un membro della spedizione russa

Leggi l'intero Racconto

 

ED DAVIS

Ed Davis era un giovane Sergente nel corpo di ingegneria militare ad Hamadan in Iran nel 1943. In quel tempo strinse un’amicizia con una famiglia di curdi. Per contraccambiare un favore che Ed fece a loro, Badi Abas un membro della famiglia, lo condusse all’Arca. Elfred Lee intervistò per giorni anche Ed Davis circa 15 anni dopo l’incontro con Hagopian. Il suo racconto fu attendibile e il sentiero per l’Arca corrispondeva esattamente a quello descritto da Hagopian. Entrambi arrivarono dalla stessa direzione passando per gli stessi luoghi come il villaggio di Abas-Abas, il pozzo di S.Giacobbe, ecc.

 

Anche Ed Davis fu sottoposto al test della verità e le sua testimonianza risultò credibile. 

 

Ed Davis menzionò la zona di Doomsday Rock e della Camel Back e uno dei più grandi esperti dell’Ararat, Ahmet Arslan, sostenne che  la zona era  la stessa dove passò George Hagopian, sulla parte ovest della gola di  Ahora. Davis dichiarò inoltre di essersi arrampicato per vari chilometri in un ripido pendio attorno alla zona del Doomsday Rock prima di riuscire a vedere l’Arca in un Canyon.  Vedi foto Ed Davis

VINCE  WILL

   

Vince Will , Sergente USAF 1943

Vince Will vide la pagina di un giornale (Stars and Stripes..?) con una fotografia dell’Arca.

Dichiarazione:

- Una parte dell’Arca sporgeva dalla neve e dal ghiaccio per 40 o 50 piedi affacciandosi sul vuoto. Il legno era scuro come le roccie attorno. La forma del legno era ben distinguibile. Non ho visto fori sul tetto ma c’era un’apertura dsul lato destro attraverso la quale ho potuto distinguere due livelli e alcune travi portanti.  

 

Didegno di Vince Will

   

 

  HERB KNEE

Veterano USAF

Herb Knee, un veterano di Murfreesboro - Tennesse, nel 1950 vide un cinegiornale in bianco e nero che mostrava un uomo anziano ed un giovane che si arrampicavano sull’Arca di Noè che (secondo il cinegiornale) si trovava sul Monte Ararat. Herb disse che la neve copriva la maggiorparte dell’Arca. L’oggetto era lungo e di forma rettangolare. Potè stimare la larghezza attorno a 50 piedi e la larghezza attorno ai 40. L’oggetto era di colore scuro, vicino ad un precipizio. Herb dichiarò che secondo la sua opinione l’oggetto era al 100% un manufatto, al 100% una nave e al 100% l’Arca di Noè.

 

 

Disegno riprodotto su indicazioni di Knee e raffigurante il punto della montagna dove i tre uomini (due più il cineoperatore) trovarono l’Arca.

 

 

 

GREGOR SCHWINGHAMMER

Captain pilota US Air Force

 

 

Gregor Schwinghammer, pilota della US Air Force nel 1959  era all’epoca un sottotenente e pilotava un caccia F-100 e faceva parte di uno stormo di base ad Adana in Turchia in una base NATO. Più piloti in quegli anni di disgelo, videro ciò che sembrava proprio l’Arca di Noè. Ma la cosa più sorprendente e che rende le testimonianze anche più veritiere, è che alcuni di questi piloti nemmeno sapevano che l’Ararat era la biblica montagna dell’Arca. Forse per la loro scarsa cultura cristiana. Solo al ritorno alla base, quando informavano i loro superiori dell’avvistamento di quella strana chiatta lassù sui ghiacci, vennero a conoscenza.Come anche per Gregor, che all’epoca non sapeva nulla della storia biblica dell’Arca, e non si pose molte domande. Fu accompagnato nel volo da un ufficiale turco, ... fu molto guardingo nel virare velocemente prima di entrare in Armenia, l’allora confine russo, poiché poco prima un C-130 americano era stato abbattuto dai russi. Egli disse che gli apparve come una  grossa nave che usciva da un ghiacciaio a circa 1300 metri dalla vetta. Egli descrisse a forma rettangolare a circa due terzi dalla vetta. Un’altra cosa interessante da notare è che quando nel 1983 fu fatto uno schizzo sul suo avvistamento dell’Arca e confrontato con lo schizzo del dott. Elfred Lee sul racconto di Hagopian,  risultarono identici. Né Gregor, né Hagopian si conoscevano... 

 

Da una sua risposta dopo il materiale fotografico che il collega Angelo Palego gli spedi, comprendemmo che la zona dell'avvistamento fu a Nord-Ovest ovvero ghiacciaio Heyelani-Parrot.

 

Email da Schwinghammer 

Vedi intervista a Schwinghammer  (formato wmv)

 

RALPH HAVENS

 Generale U.S. Air Force 

 

Nel 1985 , durante una conversazione sull’Arca di Noè con Elfred Lee, il Generale Havens dichiarò:

"Noi l’abbiamo vista. Ho visto due diapositive scattate dai i miei piloti. Hanno visto una struttura simile sul lato nord del Monte Ararat… "

 

 

ED BELHING

Nel 1973 Ed Behling un soldato ventitreenne americano dell’aeronautica operava vicino al confine tra Turchia e Iran e divenne amico di un soldato curdo di nome Mustafà. Dopo cinque mesi di amicizia il curdo, parlò con Behling di un  suo zio che sapeva dov’era l’Arca e in primavera, verso la fine di maggio lo zio disse che era il momento buono. Mustafà raramente portava gli stessi curdi all’Arca, ed essi lo rispettavano. Secondo Behling, gli anziani del villaggio di tende conoscevano il luogo dell’Arca ma i giovani non vi andavano senza il loro permesso.

In quel lungo viaggio a piedi Behling soffrì il freddo e il male ai piedi. Era esausto e sperava che lo zio del suo amico Mustafà tornasse indietro. Era esaurita ogni energia, quando l’amico caro, il curdo Mustafà gli indicò un punto con la mano. Behling era stanco, incredulo e forse avvilito. Ma il gesto con la mano di Mustafà lo spinse ad un ultimo sforzo. Egli si sporse verso il baratro, e solo una ventina di metri più in basso vede una specie di enorme struttura nera. Era spezzata,  la forma era parallelepipeda, non tonda come la chiglia di una nave, ma squadrata. Per un attimo a Behling si fermò il respiro...

 

 

     

KEVIN HURLEY

  Veterano USA

  Leggi articolo di Kevin Hurley  dal periodico Stelle e Strisce (?)

 

1991 Dichiarazione: "Durante la Guerra del Golfo vidi la fotocopia di un giornale con una fotografia. La parte superiore del giornale mancava, così non potei vedere né il titolo nè la data. La foto era in bianco e nero e non di grande qualità. Ho visto qualcosa che sembrava una chiatta che usciva dal ghiaccio in un canyon. Il tetto dell’oggetto e il ghiaccio erano molto luminosi mentre i lati dell’oggetto e le pareti rocciose erano scure… Ho avuto la sensazione che la struttura fosse un manufatto a motivo delle linee geometriche che la caratterizzavano... non sono in cerca di fama o soldi…”  

 

 

Disegno effettuato su indicazioni del Sig. Hurley. 

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